sabato 21 dicembre 2013

un gioioso augurio


Anche quest'anno si avvicina il Natale, e tutti a Natale amiamo fare regali ai nostri bambini. 
Ci commuove vederli sorridere mentre aprono un pacchetto colorato, e nei loro occhi brillare una luce misteriosa e a noi ormai quasi sconosciuta, ma che inevitabilmente ci attrae e ci porta lontano... è la gioia.
La gioia ha abbandonato molti focolari ormai, e ha lasciato il posto ad un'altra dea, una dea crudele che non attrae ma cattura, che non porta lontano ma opprime...
Forse sai di cosa sto parlando, o forse quest'anno non tocca a te, come per fortuna non tocca a me, e quindi pensi: "io speriamo che me la cavo".
Ebbene sto parlando si, della "crisi".
Ormai tutti parlano della crisi, alcuni con enfasi, altri con paura.
Ognuno venera a modo suo questa divinità.
Ma quanti si son chiesti che cosa sia? e da dove venga?
Io me lo son chiesto, e per quello che vale questa è la mia conclusione:
Sai qual'è la principale causa della crisi? La nostra tristezza.
Sai qual'è il principale scopo della crisi? La nostra tristezza.
Non ci credi? Giustissimo, si comincia così. 
Ma potresti non fermarti qui, potresti informarti.
Non ti informerai? 
Continuerai a credere alla favoletta degli sprechi e a quella del corrotto che si è mangiato tutto? 
Certo gli sprechi esistono e il corrotto non manca di certo, ma hanno entrambi una precisa funzione: portare il toro al centro dell'arena. 
Il toro sei tu, sono io, è la nostra rabbia... spesso cieca. 
Non essere cieco, scegli di vedere e informati. 
Non è una bella realtà da scoprire, ci vuole forza di cuore. 
Ma cos'è una vita senza coraggio... 
Vivere restando nell'ignoranza, ignari delle cause e dei motivi di quello che accade, vuol dire rinunciare a ogni possibilità d'essere in equilibrio e armonia col mondo che ci circonda.
Se pensiamo che un problema ci riguardi, per avere la possibilità di risolverlo dobbiamo quantomeno volerlo conoscere, altrimenti da problema diventa soluzione ad un altro problema, molto più oscuro e nascosto, che è la nostra volontà di lamentarci e compatirci.
Non credo ci siano eccezioni a questa legge. 
Ti prego di rifletterci, su questa grande barca  ci stiamo tutti, e non ci sono posti di lusso ma solo miraggi, e quei miraggi hanno tutti la stessa marca: si chiama "io speriamo che me la cavo". 
Non credere al miraggio. 
Non credere che ci sia o che arriverà un salvatore, questo pensiero sarebbe l'esatto riflesso dell'abissale distanza che hai messo tra te e il mondo.
Non "credere" solo per delegare a qualcun'altro la responsabilità di "capire". 
Informati e aiuta gli altri a capire. 
Un popolo di persone consapevoli avrebbe una speranza, di questo sono convinto.
Non ti costa molto, rinuncia a un telegiornale, perditi un salotto politico, scegli per una volta di essere tu ad informarti, piuttosto che lasciarti passivamente "informare".
Non aver paura di sbagliare, e non vergognarti se per tanti anni hai sbagliato e non hai capito, tutti sbagliano, soprattutto coloro che non lo ammettono. 
Prima di capire è normalissimo non aver capito, anzi, l'unica possibilità di capire è ammettere a se stessi di non aver capito... ed è un'esperienza bellissima!
Dovremmo insegnarlo ai bambini, sarebbe fantastico, ma non servirebbe a nulla se non fossimo noi di esempio. 
Facciamo ai nostri figli e a tutti i bambini del mondo un regalo più grande, molto più grande di qualunque altro regalo, che non dovrebbe neppure essere un regalo: regaliamoci tutti una possibilità.
Parlo della possibilità di riaccendere quella luce misteriosa che infondo infondo dentro di noi ancora dimora.
Per farlo abbiamo solo un modo, ovvero informarci e scegliere di essere finalmente consapevoli.

Non sarà facile, non possiamo negarcelo.

Dovremo vincere quella parte di noi che non vuol cambiare mai perché è convinta che cambiare sia come morire, mentre non vede che cambiare vuol dire soprattutto rinascere.
Quello che avremo in cambio non ha prezzo.
Basterà  avere un po' di coraggio, ma questo potremmo impararlo, una volta tanto, dai bambini e come loro innocentemente aprire un pacco e, con curiosità e senza pregiudizio vedere cosa c'è dentro... e se non ci piace, la prossima volta decidere noi, tutti insieme, cosa metterci.

Questo non è un messaggio di speranza, ma un gioioso augurio.
Buon Natale a tutti.

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