domenica 26 agosto 2018

...una perdita di tempo



Ogni ora che ognuno di noi fa qualcosa a servizio di altri, egli crea un valore, valore che poi è costretto a scambiare prendendo in prestito la moneta, ovvero l'unità di misura del tempo impiegato al servizio degli altri, e la prende in prestito da qualcuno a cui concede d'esserne proprietario e beneficiario, e a cui consente di crearla senza fare alcun che, se non "convincere" la maggioranza di noi che la cosa migliore per tutti noi sia essere e restare suoi debitori perenni.

In poche parole per ogni ora che ognuno dedica al servizio degli altri egli è debitore di un'ora, più interessi, verso la banca privata del tempo che naturalmente non produce il tempo ma che, senza dubbio, dispone del tempo di chi utilizza il mezzo di scambio di cui essa è proprietaria.

Naturalmente la banca del tempo non potrà mai esigere il credito di tempo di cui è titolare, ma potrà senz'altro utilizzare quell'indebito credito per "suggerire" e financo imporre ad ogni piccolo grande debitore politiche e condizioni sull'utilizzo del tempo a sua disposizione.

È questa la vera natura del debito pubblico, esso è letteralmente una "perdita di tempo".

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sabato 11 agosto 2018

psicologie da riporto


Mentre il francese sottomette, affama e umilia 
per decenni milioni di persone,
l'italiano oggi s'accorge del razzismo,
facendo zapping da televisione.


Tu, italiano, sei razzista!, dice quella,
grande vergogna e indignazione!


Così l'italiano s'arrovella,
sente deluso il suo padrone,
e come un segugio frigna e piange
perché non trova il suo bastone.



venerdì 10 agosto 2018

l'africa può risorgere


Un grande uomo (che conoscono in pochi)
parla di un grande continente (che conoscono tutti),
soffocato da un grande peso (che pochi vogliono vedere),
e con un grande sogno (che a tutti farebbe bene sognare).



giovedì 9 agosto 2018

perché?


"Perché?" è la domanda più intelligente
per chi si sveglia al mattino
e la più stupida per chi, quando è sera,
poggia la testa sul cuscino.

vera economia


Secondo un'offuscata concezione delle cose del mondo, di cui molti si sono lasciati maldestramente persuadere, ogni bambino nasce debitore di tutto quello che altri uomini hanno fatto prima di lui, e quindi da debitore dovrà affrontare una vita di privazioni e di supplizi.
Come se si potesse davvero restituire il mondo a qualcuno che ormai più non c'è.
Come se una nave dovesse pagare pegno al passato con pezzi di scafo e ritagli di vela per ogni miglio che avanza sul mare del tempo...
Secondo qualcuno, invece, di togliere l'ancora è giunto ormai il tempo, e di dispiegar con speranza le vele alle carezze e ai sussurri del vento... Chissà.