venerdì 15 luglio 2016
il canto
Non do peso agli uomini
che parlano in nome di dio,
e mi rinfranco di sentire,
infondo al cuore, anima mia,
che da quelle grigie e scure
e sterili prigioni,
anche quel dio è fuggito via.
Scorgo con gioia, invece,
coloro che parlan per se stessi,
e m'è gaudio l'incontrarli,
qual flauti dolci e solitari,
lungo i sentieri o pei torrenti
che sciolgon strofe ai venti
o che rimbrottan temporali.
E' da questi che si nasce
fresco e limpido, talvolta
e commovente il canto,
di quell'io che non ha tempo
d'esser dio per chi ne ha vanto.
https://soundcloud.com/il-canto
domenica 3 luglio 2016
storie
Il confine d'ogni io è un orizzonte,
e l'orizzonte è un cerchio,
ma un cerchio inesistente,
oltre quel cerchio non esiste niente.
Di quel cerchio ogni io dimora al centro,
e vede il tutto fuori, e sente il vuoto dentro,
e di come tutto ha inizio non ha più memoria,
ne' di come ha fine conosce già la storia,
e chissà perchè, se per paura o nostalgia,
o pe'l segreto desiderio, che lo porta altrove,
d'esser poco o niente più che spettatore,
l'io si dimena ogni momento e fugge via.
Ma per lontano che si spinga
giù nella valle o fin più su del monte,
e per quanto in cuor s'affanni e strugge,
sempre quel valico gli sfugge.
Or sugli spalti si nasconde,
fra mille cori e mille trombe,
or s'accartoccia tra la gente
che soffia al vento e conta l'onde.
Ma più l'aggradan quei segreti
che sboccian dolci tra le foglie,
e poi s'intreccian tra le spine
e al cel si slancian... son le storie.
In esse l'io si perde e 'più non vuole,
poiché in ciascuna nasce,
poiché in ciascuna muore,
quando alla valle volge il guardo
e dalla valle ancora al monte,
finchè s'accorge che si perde
pursempre dentro il suo orizzonte.
https://soundcloud.com/storie
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