sabato 1 aprile 2017

dove i mari schiuman dolci


Da dove vieni?
 
Vengo dal tempo incantato
dei racconti affascinanti
e dei magici silenzi,
dei giardini segreti,
delle attraenti e sconosciute valli,
dei deserti avventurosi
e degli scorci sorprendenti,
dei monti inesplorati,
dei boschi misteriosi
e dei profondi mari mai solcati,
dei ruscelli mormoranti
e delle grotte seducenti,
delle vermiglie fonti
e delle splendide sorgenti,
dei draghi, gli unicorni,
principesse e cavalieri,
delle cascate, dei mulini
e degli azzurri e sconfinati cieli.


Dove giungi?


Giungo nel tempo cupo
dei pensier finiti,
delle paludi ristagnanti,
dei vizi comandati
e dei più facili giudizi,
dei saperi enciclopedici
e dei pudici misteri
falsi sempre o uguale veri,
dei dialoghi infiniti
già scordati e 'ancor sentiti,
e dei vuoti e tristi saggi
e storiografici rammendi,
della pace professata
da assassini ai quattro venti,
dei conflitti costruiti
e dei delitti al pari
che offron tele ai bianchi ragni
dei telegiornali.


E dove vai?


Vado solo un po' più avanti,
dove l'albe danzan coi tramonti,
nel tempo vivo dei risvegli,
lì dove nascono gli amanti
e come rondini s'intreccian
sfogliando a veli gli orizzonti,
nei tempi dolci dei ricordi,
dove i sogni sboccian fieri
come fiori in mezzo ai campi,
e mille fior son mille cieli
che s'abbracciano mai stanchi,
dove i mari schiuman dolci
tergendo i piedi alla bellezza
mentr'ella avanza e canta,
come un chiaror, come una brezza,
mentr'ella avanza e ride e piange
e ad ogni lacrima o sorriso
dentr'ogni cuor scioglie tristezza.