giovedì 20 marzo 2014

primavera


Mi parve di vedere la più dolce parola 
uscir dalle sue labbra,
mentre il vento graffiava il suo sorriso,
mentre il cielo la posava sulla sabbia.

Danza dolce primavera,
danza rondine giuliva,
fai del vento l'altalena
del tuo cuore di bambina.

Mi parve di sentire triste la luna 
urlare la sua rabbia,
mentre il tempo oscurava il suo bel  viso,
mentre il  cielo costruiva la sua gabbia.

Danza dolce primavera, 
danza rondine giuliva,
fai del tempo l'altalena
del tuo cuore di bambina.


https://soundcloud.com/primavera

sabato 8 marzo 2014

verrà il giorno


Nel suo cuore sconfinato, pur sapendo 
a quali nebbie volgesse il glauco sol
e a quali frutti quei germogli 
del più grigio e penitente dei color,

pur sapendo, lei t'accoglie.

Tu, che i giorni e le stagioni
come perle strette ai nodi d'un rosario
fra le dita conti al ritmo del suo cuor.

Tu, che nomi ad ogni cose appendi
come petali d'acciaio a un corollario
finché un fior non sembra un fior.

Pur sentendo, lei t'accoglie.

E verrà il giorno che avrai tutto,
che ad ogni perla un prima e un dopo
ugual tra le tue dita, come un fior 
che mai sbocciando cresce, sboccerà.

E sarà il giorno che una nebbia, 
d'una gabbia senza un dentro 
e senza un fuori, del cuor dei cuori,
all'orizzonte l'imago mostrerà.

Ma nel suo cuore sconfinato, pur vedendo 
lei t'accoglierà, 
e verrà il giorno... e non verrà.

https://soundcloud.com/verra-il-giorno 

martedì 4 marzo 2014

sul cuor della notte


Tu che stai sul cuor della notte
come l'infante alla dolce mammella,
cullato dall'ombre, sue palme gentili,
baciato dal vento, diletto alle stelle,
suo gelido canto, sue gelide ancelle.

Tu che il dente allo 'strello aguzzando
sui sogni mordace al tuo cuor fai diletto, 
che fra i mirti e le rose tu dell'occhio felin 
sei l'artiglio, che del lupo la lun' fai sospetto.

Or la nebbia t'avvolge,
fa più freddo alla notte il suo canto...

Tu, che ad ogni fior che il suo dono sollevi
dall'erta alle luci nascenti del ciel
o che omaggi con l'ultime l'alba d'oro d'un re, 
l'orizzonte concedi, e t'anneghi
nel nascente o cadente, ma eterno eclissar.

Tu, che cercando il cercar, d'ogni cosa 
il rimpianto t'assale, come l'onda 
d'un mar che non bagna, o la lingua 
d'un fuoco che brucia e calore non da.

Or la nebbia t'avvolge, 
fa più freddo alla notte il suo canto.
Or le rime disperde, come foglie nel vento.
Or ti stringe... 
Tu che stai sul cuor della notte.