venerdì 27 settembre 2013

lacrime


C'è un uomo dentro una grotta.
Un giorno l'uomo, attratto dalla morbida luce, decide di uscire,
ma la luce che in principio lo attraeva ora lo abbaglia.
La grotta si richiude dietro di lui.
L'uomo si accorge di ciò e una profonda tristezza lo assale.
Piange, e le sue lacrime sgorgano come sorgente alla luce del sole.
Cerca allora di aprire la grotta afferrando quelle lunghe ciglia,
ma la sua tristezza cresce e le ciglia, divenute il suo unico appiglio, lentamente lo abbandonano.
Cerca di aggrapparsi, ma la superficie liscia di quel mondo non lo aiuta,
e allora scivola, scivola...
Fin quando giunge ad una valle morbida,
l'abbraccia, e quella si apre dolcemente.
Quando è dentro scopre che è enorme, profonda.
Prima di esser inghiottito da quell'abisso sente il bisogno di urlare.
Il suo urlo riempie l'intera caverna e cresce, cresce...
Arrivano altri uomini come lui, e tanti, tanti ancora.
E il loro urlo diventa enorme, immenso, sconfinato.
Prima che scompaia nel tutto, l'occhio dell'uomo lentamente si riapre.
Una luce morbida lo attrae.
L'eco d'un silenzio assordante lo scuote.


lunedì 23 settembre 2013

democrazia


E intanto la democrazia avanza,
come un'inesorabile marea,
un'onda invisibile che tutto unisce e niente risparmia,
un'immensa ragnatela che avvolge i cieli e solca le menti.

Tutto è bandiera ormai,
tutto è veicolo d'onde che passano, vuote.

E in questo desolante ammiccar,
l'uomo sventola più d'ogni cosa...

...ma l'uomo non è l'uomo.

I suoi occhi s'apron d'incanto,
la luce s'infrange,
l'onda trova lo scoglio...

...la sua voce non trema:
"Io riconosco al Momento il diritto di Eternità,
e al Crogiolo il diritto d'Immensità"
.