venerdì 29 agosto 2014

il fil dell'aquilone


Nel mondo c'è chi urla
e chi in silenzi oscur si burla,
c'è chi dorme fra le righe
e chi dondola nell'aria
come i chicchi sulle spighe,
c'è chi intona una canzone
e chi perso fra le note
cerca il fil dell'aquilone...

https://soundcloud.com/il-fil-dellaquilone 

sabato 23 agosto 2014

il giardino dei sogni


Ed Io volle creare i fiori,
e poiché crescesser,
sbocciasser e stesser ben saldi, 
ai loro piedi la terra tenace incastrò. 

Quella terra io chiamo realtà, 

ch'ogni sogno che da essa protende
è fior che si streccia e s'innalza 
e poi candido sboccia 
nel giardin delle mille beltà.

martedì 19 agosto 2014

piume d'aquila


Dimmi Ricordo,
dimmi dove
o mite Ricordo
l'aquila ardita
incontra e s'accorge
dell'aquila amica, 
e unite s'avvingon
nel gioco dell'arie 
e sconfiggon le storie 
che nascon e passan 
e tornan finite...
Dimmi dove o Ricordo,
dimmi dove il tuo 
inverno è più mite.

domenica 10 agosto 2014

i migliori e i peggiori


Voglio dedicare queste quattro parole a tutti coloro che si sentono migliori degli altri, e nondimeno a tutti coloro che si senton peggiori.
Già perché, per quanto appaian lontani, non c'è una fondamentale differenza tra i due stati d'animo.
Esser migliori o peggiori è possibile solo in funzione di obbiettivi contrastanti e dell'ambizione che spinge a concorrere per ottenerli, insomma bisogna prima mettersi d'accordo sul gioco al quale si vuole giocare.
Che gioco è allora la vita?
È evidente che chi pensa d'esser migliore di altri valuta se stesso e gli altri in funzione di una sua personale interpretazione del mondo, o al limite con l'interpretazione personale di chi manifesta di ritenersi peggiore di lui.
Chi crede d'esser peggiore poi fa esattamente la stessa cosa, riducendo e giudicando la propria esistenza e quella degli altri all'interno di binari ben precisi.
Ma chi può dire e vantar di sapere su quali precisi binari scorra il treno dell'esistenza?
Per giudicare due oggetti l'uno in funzione dell'altro v'è un presupposto fondamentale: essi devono necessariamente avere qualcosa in comune, altrimenti non è possibile alcun confronto, e che cosa accomuna profondamente gli uomini se non quello spazio, più o meno vuoto o vagamente pieno, nel capitolo che narra il senso della propria esistenza?
In cosa allora un uomo è migliore d'un altro? 
E chi soprattutto, intrapresa questa "ricerca", direbbe mai d'esser migliore o peggiore d'un altro?
Ognuno ha la sua strada davanti a se e ognuno potrà osservare se stesso e chiedersi se, e come l'abbia o meno percorsa.
Forse l'unica sostanziale e significativa differenza apprezzabile tra uomo e uomo è quella che divide ed unisce al contempo, come un fiume che scorre tra due sponde che mai si toccheranno ma che sempre dovranno al fiume la loro esistenza, l'uomo che "cerca" la propria strada e l'uomo che "crede" d'averla trovata, l'uomo che coltiva il giudizio e l'uomo che giudica. Forse...



venerdì 8 agosto 2014

la dea Ignoranza


L'ignoranza è un bene di lusso, forse in assoluto il più costoso e lo paghiamo tutti i giorni, in tanti modi, finanche con la salute e con la serenità.
Essa, l'Ignoranza, è la più misconosciuta e "ignorata" delle dee, ma è anche quella che riceve in assoluto più sacrifici al mondo. 
Pur di restare ignoranti gli uomini farebbero davvero di tutto, e lo fanno, ogni giorno, in ogni momento, delegando ogni cosa della loro vita a qualcuno che abbia cuore di occuparsene, o dica di averne.
Dovessero pagare una tassa sull'ignoranza gli uomini la pagherebbero, senza alcun problema, senza chiedersi minimamente neppure cosa sia poi questa ignoranza che qualcuno chiede loro di lustrare tanto...

...qualcuno che forse, chiedendoglielo, spera inconsciamente che gli uomini alla fine si accorgano del triste destino che si stanno costruendo e che lo liberino, finalmente, dal peso d'esser custode d'un orizzonte troppo vasto perché lui possa, da solo, colmarlo col suo tristo cuore. Chissà.