giovedì 28 novembre 2013
il meglio che puoi fare
Il meglio che puoi fare è cercare,
e cercando, dentro te guardare.
Se cercherai serenità,
accanto a te, sulla tua strada lei starà.
Se gioia cercherai,
gioiosamente solo, puoi star certo, l'otterrai.
Se cercherai amore
nient'altro tu potrai che cercando, amare.
Ma se non sai cosa cercare,
allora tu fai il meglio che puoi fare.
mercoledì 27 novembre 2013
come si divide... e come si unisce
Il mondo si divide in uomini che si chiedono come si divide
e uomini che si chiedono come si unisce.
Il mondo si unisce in uomini che si chiedono come si unisce.
venerdì 22 novembre 2013
Nat
– Ti spiego come funziona: tu prendi il dado, lo lanci per terra e prima che smetta di roteare lo raccogli e scegli un numero. –
– Scelgo il primo! – Disse
impulsivo Nat.
– Ma allora non mi
ascolti? Devi prima lanciare il dado, poi… –
– Ma perché? Che senso ha?
–
– Ti ho forse detto che ha
un senso Nat? E' il Gioco, è così! –
– Non mi piace! – Disse
Nat.
Mio fratello mi prende in
giro, pensava.
Era sempre la stessa
storia, gli altri bambini giocavano e litigavano complici e partecipi d'ogni
piccolo e grande segreto del mondo, lui li guardava distante e ogni qual volta
lo coinvolgevano era solo per prenderlo in giro, per prendersi gioco di un
piccolo stupido animaletto da compagnia, era l'unica cosa che riusciva a
metterli tutti d'accordo, a disegnare sui loro volti la stessa felice, maligna
espressione.
Il fratello non lo
aiutava, rincarava anzi la dose quasi incoraggiato dall'atteggiamento lascivo e
dalle risposte evasive di Nat.
– Tu sei un bambino
stupido! – gli diceva. – Le cose non hanno senso per te! Un giorno o l'altro il
serpente che sta in fondo al pozzo ti mangerà! Tu l'hai visto il serpente in
fondo al pozzo vero Nat? –
Nat non l'aveva visto, ma
tutti l'avevano visto e lui non era diverso dagli altri quindi: –
Si! – disse. – Anch'io l'ho visto! – O a questo punto, pensò tra se, forse l'ho
visto solo io!
– Ma non lo capisci –
continuò il fratello – che nostra sorella è andata via per questo? Perché tu
sei uno stupido Nat! Solo uno stupido!
– Mia sorella non è andata
via! – disse Nat in preda al panico. – Ha detto che tornerà presto! –
– Si! Stupido bambino! Ha
detto che tornerà, ed è andata via. Non ha senso questo? Neppure questo ha
senso per te Nat? –
Le sue mani iniziarono a
tremare, in preda al panico Nat iniziò a correre.
Mille sguardi lo
sfiorarono, mille bocche tentarono invano di parlargli.
Il mondo iniziò a roteare
impazzito intorno a lui.
Sei solo uno stupido,
pensava, sei solo…
– … svegliati Nat! È mezza
notte! Non ricordi? Dobbiamo andare sulla collina! Ci vieni vero Nat? Me l'hai
promesso! Mi dispiace, dormivi beato, eri così bello! –
Era così bella!
– Verrò con te! – disse
Nat.
La voce più dolce si posò
sul suo cuore ancora in subbuglio;
– Correremo fino alla
collina – diceva, – Ci sdraieremo sull'erba e guarderemo le stelle danzare, poi
costruiremo un castello, inviteremo tutti gli animali del bosco e cureremo le
loro ferite e ascolteremo le loro storie infinite…
– Mio fratello dice che
sono solo uno stupido! – la interruppe Nat.
Lei gli posò una mano
sulla guancia, asciugò teneramente le sue lacrime e gli disse:
– Non piangere Nat, io lo
so che non è stata colpa tua, e poi ha detto che tornerà presto. Vedi? Guarda
su, è lui che e ogni tanto, per dirci che ci vede e che ci ama, ruba una stella
al cielo e la lascia scivolare un poco. E poi Nat, non è vero, tu non sei... –
Nel buio della notte Nat
aprì gli occhi.
Un abisso screziato di
riflessi dorati dondolava inquieto davanti a lui.
Sollevò lo sguardo dal
mare e vide il sole, era immenso, tanto che pareva si potesse toccare.
Per un attimo a Nat sembrò
di sentirne l'immane fragore, e fu un attimo eterno in cui si perse in
quell'indescrivibile vertigine d'emozione che oltrecolmava il cielo...
Quando l'onda scrosciò
schiumando ai suoi piedi, per Nat fu come tornare a respirare, anzi, ebbe la
chiara sensazione che fosse davvero la prima volta.
L'onda si fece in dietro,
e poi di nuovo avanti...
Un soffio d'aria accarezzò
il suo viso, un lontano profumo di fiori, un ricordo di foglie e piccoli
arbusti, d'erba e conchiglie, lo avvolse.
Nat guardò in basso e vide
le sue orme, in fila, davanti a lui, perdersi lontano.
Fu un battito di cuore,
la brezza divenne vento e un'onda più grande crebbe.
Quando tornò in dietro la
spiaggia era pulita, splendente d'infiniti frammenti di luce dorata, misteriosi
ricordi d'un unico immenso sole.
L'intero firmamento
brillava vivace ai suoi piedi.
Nat fece un passo...
1995-2000 e... adesso!
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