giovedì 18 dicembre 2014

infiniti orizzonti


Ogni luogo, nel mondo,
è incrocio silente
d'infiniti orizzonti,
ricordo e promessa
d'albe rosa e tramonti.

Ogn'istante, nel tempo,
è remota sorgente
di sognanti racconti,
promessa e ricordo
d'abbraccianti momenti.


https://soundcloud.com/infiniti-orizzonti

domenica 7 dicembre 2014

mattoncini


La cultura è un'insieme di piccoli mattoncini che, mano a mano che si mettono insieme, danno forma e dimensione al palazzo che accoglie, o meglio "occupa", le nostre menti.
Tuttavia, se tanti ci stanno perfettamente incastrati, qualche mattone decisamente non ci sta...



venerdì 5 dicembre 2014

gotica


Il più grande mistero
che nel cuor porta l'uomo
è il suo cieco vedere,
il suo sordo sentire,
l'ignaro e incosciente sapere
ch'ogni cosa che vede, che sente
o che ha impression di capire
è sospiro incessante
e profondo d'un cuore
che incede e a ogni battito
cede all'amato mister.

 
https://soundcloud.com/gotica

martedì 2 dicembre 2014

domenica 16 novembre 2014

qualcosa...


Qualcosa si cela
oltre il volto sicuro
dell'indifferenza.

Qualcosa si cela
oltre il silenzio
di tutto ciò che sfiora
i miei sensi,
le mie emozioni.

Presente illazione
alla più fredda illusione,
e il buio l'avvolge,
e qualcosa traspare.


lunedì 27 ottobre 2014

limiti


Non può conoscer, l'uomo,
ciò che non riesce a immaginare,
poiché ignaro è della spiaggia
l'occhio che non vede il mare.
E come all'onda che non s'alza
il cuor non riesce di cullare,
sul mondo invano l'uomo avanza
se non s'accorge... di sognare.



https://soundcloud.com/limiti

giovedì 16 ottobre 2014

della mucca o della lupa


Guarda guarda, senti senti, in un giorno uggioso come tanti, un famoso Grillo sempreverde e il fedele amico Cassiopeo, dopo anni di occultismo, o di "strategilluminato" oscurantismo, vengono a proporre tosto e fresco al saggio popolo italiano, un quesito senti senti molto strano:

d'abbandonar si chiede il seno
dell'avara mucca Europa,
per tornare a lacrimare pian
da vecchia mamma Lupa...

perché lo fanno?
Io non lo so, ma voglio fare l'ipotesi peggiore: essendo essi parte di un sistema malfamato, (come del resto tanti altri partiti o leader fantoccio in circolazione, anche se magari in maniera diversa e con altro ruolo) vogliono che gli italiani si diano da soli il definitivo colpo di scure.
Tanto lo sanno i nostri signori che gli italiani sono un branco di pecoroni disinformati, e che voteranno, per paura e per demenza, di restare all'ombra della mucca.
E anche se così non fosse, se votassero per uscirne, non arriverebbero comunque a capire che il problema non è il nome, bensì la semplice proprietà e natura della moneta, e quindi cadrebbero facilmente nella successiva trappola... qualunque essa sia.
E' evidente che per avere una speranza di felicità l'unica possibilità rimasta è uscire immediatamente da questa stretta mortale, ma non servirebbe assolutamente a nulla se a ciò non seguisse una moneta di proprietà del popolo!
La moneta deve essere solo un mezzo di scambio, non può avere un valore "in moneta" superiore al prezzo che costa produrla (e la moneta digitale non costa ormai praticamente niente) e non può appartenere a un privato che non dovrebbe neppure avere il compito di stamparla, e che per di più pretende anche assurdi e grotteschi interessi sul nulla!
Siamo al paradosso che l'intera società è ormai schiava dell'amministratore di una stampante virtuale!
Come al solito l'unico debito reale e tangibile è un debito culturale, anzi no, coscienziale!
Cosa vogliamo fare adesso?
Vogliamo calarci tutti nel triste campo da gioco per idioti che ci hanno accuratamente preparato, gli uni inneggiando alla morte per fame e gli altri reclamando la morte per sete, ognuno con le bandierine e gli slogan del proprio miserrimo partito o movimento?
Oppure vogliamo svegliarci, fare due più due e una volta tanto pretendere che faccia cinque? perché deve fare assolutamente cinque!

Che la mucca allatti i vitellini!
Che la lupa avvezzi i lupacchiotti!
Noi siamo uomini!

lunedì 13 ottobre 2014

ama...




Ama la terra
e scoprirai il cielo.
Ama il cielo
e scoprirai la terra.

domenica 5 ottobre 2014

bagliori nascenti... "al mio amico Philip"


"Se vi pare che questo mondo sia brutto, dovreste vederne qualche altro..." scriveva il mio vecchio amico Philip.
Non so perché ma sta sera il mio pensiero va a lui.

Ciao Philip!
Io t'immagino oltre questi grigi orizzonti,
nella timida aurora d'un antico presente.
E sento il fragore del rullo che scorre,
il nastro che trema al cospetto del segno
che avanza, e la lettera impassibile e fiera
che affonda impietosa e lo schiaccia...
E cercando una storia nell'assurdo che incalza
io m'accorgo che a ogn'ora il presente,
con eterna costanza, produce la stessa
impalpabile, sterile e inutil sostanza:
"che tutto normal sembra all'uomo che affonda,
se s'affonda in un mar che sul cuor non ha sponda
".
E sui simboli tristi dei templi moderni,
e sui quadri mai sbiechi d'un mondo che gronda,
io sento il tuo cuore che affonda, proprio ora,
nei bagliori nascenti d'una timida aurora...

giovedì 18 settembre 2014

orizzonti sospesi


Dovrà morire ogni speranza!
Vuoi o non vuoi, anche il più ricco
dei giardini dovrà ceder' all'istanza no?
'che il deserto immoto, invero avanza.

Già una foglia abbraccia il vento e danza...

Dovran rinascer fiori prima o poi.
Finanche nel più arido dei cuori,
una goccia ch'è una goccia
pur dal cielo dovrà scender no?

...che una rondine sul mar, tosto s'avanza.



https://soundcloud.com/orizzonti-sospesi

lunedì 15 settembre 2014

una triste storia...


Il re è nudo!

...ma il popolo
è attratto e confuso
dai sorrisi sgargianti
e i vezzi opulenti
dei cortigiani.

Un bambino ha parlato.

Il papà l'ha sgridato...

venerdì 12 settembre 2014

ogni uomo


Ogni uomo ha il paradiso
nel profondo del suo cuore.
In ogni uomo il paradiso
è storia in cerca d'un autore.



sabato 6 settembre 2014

manifesto poetico della società imperfetta


Tu, società imperfetta, non sei che un sogno,
un sogno avvolto da nubi e soffocato da nebbie,
un sogno dimenticato fra i mille sogni persi
o ancor sognati d'un sognator distratto.

Ma io volli sognarti ancora amica mia,
e renderti l'onor che un tempo
uomini dal cuor più lieve ti rendevan,
...pria che li soffiasse il vento.

Per far questo lontan dovetti andare,
lontano dai tuoi porti festosi,
dalle tue piazze brulicanti di colori,
dalle strade di canti, musica
e parol' fresche grondanti,
e dai sorrisi trasparenti
come rondini dall'ali d'aria chiara,
come delfini d'ombra d'orizzonte,
unicorni di gentil rugiada.

Un cavalier mi disse un giorno
d'esser stato in una terra
vuota come un masso grigio,
arida come un cielo di gabbiani urlanti,
triste come un sorriso di serpente
alla sua coda avvinto,
e da quella terra mi contò
d'averti infin sognata, chiara
come l'occhio del giaguaro
nella notte scura.

In quella notte ancor io vago,
e cerco e scrivo, e a quel sogno schivo
il cuore accosto e mi rammento
d'esser stato un tempo franco dall'incanto
che perfetto stringe il mondo intero.

Ogni cosa qui s'incastra e ruota
al gir dell'acqua cheta,
e come un mulin che mai s'acquieta,
mentre gira e gira e ruota
nel Lete mota e immota annega.

Dimenticar dovetti allora,
e con me doveron tutti,
com'ogni solco che compar fugace,
e poi scompare in quei gran flutti.

E se ora vedo solo l'ombra d'un baglior nascente,
nella notte scura volentier m'annego amica mia,
e sogno l'occhi d'un giaguar ruggente,
e aspetto il vento, e che non sia clemente!




sognando la società imperfetta

mercoledì 3 settembre 2014

l'uomo patrimonio dell'umanità



E' paradossale che l'uomo, dopo aver creato una cosa chiamata U.N.E.S.C.O. e aver deciso ch'essa valuti e sigilli l'importanza d'ogni cosa, fuorchè essa stessa fra le cose, chieda a questa cosa di dichiarare l'uomo patrimonio dell'umanità, ovvero patrimonio di quella cosa ch'è sostanza del cuor dell'uomo. 

Qualcosa dovrebbe quindi asserire che l'uomo è patrimonio del suo cuore... ma l'uomo è il suo cuore! ...o l'uomo non è uomo!

venerdì 29 agosto 2014

il fil dell'aquilone


Nel mondo c'è chi urla
e chi in silenzi oscur si burla,
c'è chi dorme fra le righe
e chi dondola nell'aria
come i chicchi sulle spighe,
c'è chi intona una canzone
e chi perso fra le note
cerca il fil dell'aquilone...

https://soundcloud.com/il-fil-dellaquilone 

sabato 23 agosto 2014

il giardino dei sogni


Ed Io volle creare i fiori,
e poiché crescesser,
sbocciasser e stesser ben saldi, 
ai loro piedi la terra tenace incastrò. 

Quella terra io chiamo realtà, 

ch'ogni sogno che da essa protende
è fior che si streccia e s'innalza 
e poi candido sboccia 
nel giardin delle mille beltà.

martedì 19 agosto 2014

piume d'aquila


Dimmi Ricordo,
dimmi dove
o mite Ricordo
l'aquila ardita
incontra e s'accorge
dell'aquila amica, 
e unite s'avvingon
nel gioco dell'arie 
e sconfiggon le storie 
che nascon e passan 
e tornan finite...
Dimmi dove o Ricordo,
dimmi dove il tuo 
inverno è più mite.

domenica 10 agosto 2014

i migliori e i peggiori


Voglio dedicare queste quattro parole a tutti coloro che si sentono migliori degli altri, e nondimeno a tutti coloro che si senton peggiori.
Già perché, per quanto appaian lontani, non c'è una fondamentale differenza tra i due stati d'animo.
Esser migliori o peggiori è possibile solo in funzione di obbiettivi contrastanti e dell'ambizione che spinge a concorrere per ottenerli, insomma bisogna prima mettersi d'accordo sul gioco al quale si vuole giocare.
Che gioco è allora la vita?
È evidente che chi pensa d'esser migliore di altri valuta se stesso e gli altri in funzione di una sua personale interpretazione del mondo, o al limite con l'interpretazione personale di chi manifesta di ritenersi peggiore di lui.
Chi crede d'esser peggiore poi fa esattamente la stessa cosa, riducendo e giudicando la propria esistenza e quella degli altri all'interno di binari ben precisi.
Ma chi può dire e vantar di sapere su quali precisi binari scorra il treno dell'esistenza?
Per giudicare due oggetti l'uno in funzione dell'altro v'è un presupposto fondamentale: essi devono necessariamente avere qualcosa in comune, altrimenti non è possibile alcun confronto, e che cosa accomuna profondamente gli uomini se non quello spazio, più o meno vuoto o vagamente pieno, nel capitolo che narra il senso della propria esistenza?
In cosa allora un uomo è migliore d'un altro? 
E chi soprattutto, intrapresa questa "ricerca", direbbe mai d'esser migliore o peggiore d'un altro?
Ognuno ha la sua strada davanti a se e ognuno potrà osservare se stesso e chiedersi se, e come l'abbia o meno percorsa.
Forse l'unica sostanziale e significativa differenza apprezzabile tra uomo e uomo è quella che divide ed unisce al contempo, come un fiume che scorre tra due sponde che mai si toccheranno ma che sempre dovranno al fiume la loro esistenza, l'uomo che "cerca" la propria strada e l'uomo che "crede" d'averla trovata, l'uomo che coltiva il giudizio e l'uomo che giudica. Forse...



venerdì 8 agosto 2014

la dea Ignoranza


L'ignoranza è un bene di lusso, forse in assoluto il più costoso e lo paghiamo tutti i giorni, in tanti modi, finanche con la salute e con la serenità.
Essa, l'Ignoranza, è la più misconosciuta e "ignorata" delle dee, ma è anche quella che riceve in assoluto più sacrifici al mondo. 
Pur di restare ignoranti gli uomini farebbero davvero di tutto, e lo fanno, ogni giorno, in ogni momento, delegando ogni cosa della loro vita a qualcuno che abbia cuore di occuparsene, o dica di averne.
Dovessero pagare una tassa sull'ignoranza gli uomini la pagherebbero, senza alcun problema, senza chiedersi minimamente neppure cosa sia poi questa ignoranza che qualcuno chiede loro di lustrare tanto...

...qualcuno che forse, chiedendoglielo, spera inconsciamente che gli uomini alla fine si accorgano del triste destino che si stanno costruendo e che lo liberino, finalmente, dal peso d'esser custode d'un orizzonte troppo vasto perché lui possa, da solo, colmarlo col suo tristo cuore. Chissà.

martedì 29 luglio 2014

sulla spiaggia


Perché decidere di abbandonare il mare?
Quante volte mi son posto questa domanda! e forse qualche risposta l'ho anche trovata, ma non è questo che mi chiedo oggi.
Ho visto tanti uomini sulla spiaggia, forse tutti, trascinare in mare quegli esseri in cerca d'un ultimo porto, per riaffidarli all'onda madre che più non culla i loro cuori... perché?
Avremmo forse fatto tutti la stessa cosa?
Allora che differenza c'è tra un uomo che inquina, distrugge, che delega ogni responsabilità ad altri e che nessun problema si pone che non varchi il confine dell'interesse personale, e un uomo che sente l'indiscussa necessità di restituire alla vita un essere che da essa misteriosamente fugge?
C'è ancora qualcosa che dimora negli oscuri e dimenticati spazi del cuore degli uomini?
O c'è qualcosa che l'uomo non vuol proprio vedere e spera che il mare, coi suoi flutti instancabili e i suoi silenzi ignoti, continui a nascondergli?...

martedì 15 luglio 2014

divini accordi


Porterò acqua alle sorgenti,
e alle spighe ancor mature 
donerò le lor sementi.

Al giovin vento darò voce,
e al sol che non s'arrende
all'oscurar, darò la luce.

Sarò roccia per i monti,
e il tremito d'un bacio 
sulla bocca degli amanti,

e ai fior mille colori
e a primavera che ritorna
darò mille e mille fiori...

Ma tu cercami ti prego,
e se l'occhio tuo non vede,
se non s'anima una voce

e non s' accorda il cuor 
e cede, tu a quel mar
che un porto mai concede

pur perdona il fatal gioco,
'sì che l'onda, che squassando
in sul tuo petto al ciel protende,

l'orlo varchi d'una spiaggia
donde scenda goccia a goccia,
il ciel mirando l'occhio, e veda...

come al cuor l'alma s'accosti,
'sì come l'onda in seno al mar,
colma d'amor, dolce ritorni.

mercoledì 9 luglio 2014

ode alla libertà


Quando l'incontrai sulla perduta strada,
divinamente bella sopra una roccia stava.
Un'onda il cuor presto m'avvolse e strinse, 
ed ogni forma amor, nell'occhio mio dipinse.
Mirando il suo ridente viso 
e il ciel specchiando in sul suo bel sorriso, 
pria che quella empisse d'aria i vasi, 
Sei tu libera? le chiesi.

Lei mi guardò, e fu come se m'empisse.
"Libera è la goccia di restare in ciel? mi disse.
E l'aria avvinta ad una scorza dura?
o lo è forse l'onda di squassar le mura?
E nel ciel, corre a suo voler la luna?
O il sol' immenso a ogn'or che passa
impune empassa o inverte il senso?
E la mela? vola forse libera per l'arie?
La tua franca man, dond'ella coglie?
E l'uom' che a quella il suo desir rivolge
da qual fonte "libera", il desir raccoglie?
Libero è l'assassin' col suo coltello in mano?
o è libero il coltello di colpire invano?
E colui che "in preda" all'ira 
al suo nemico odiato rende il torto?
O forse è franco il morto, dal dolor' che infin 
del suo cammino in cuore ha accolto?."

Io non so, le dissi, cosa avvinga e cosa sciolga,
né in qual sorgente il cuor che cerca, amor raccolga.
Ma so che t'amo libertà, più d'ogni cosa t'amo,
e non m'importa né chi tu sia o da dove venga,
né se l 'amor convenga al cuor che cerca invano.
E se già or' non più ti vedo, 
se la mia strada è ormai perduta,
perdutamente allor', poiché il mio cuor 
null'altro può che amar, ...io t'amo.


martedì 1 luglio 2014

ode alla libertà (versione ridotta)


Quando l'incontrai sulla perduta strada,
divinamente bella sopra una roccia stava.
Un'onda il cuor presto m'avvolse e strinse,
ed ogni forma amor, nell'occhio mio dipinse.
Mirando il suo ridente viso, e il ciel specchiando 
in sul suo bel sorriso, "Sei tu libera?" le chiesi.

Lei mi guardò, e fu come se m'empisse.
Libera è la goccia di restare in ciel? mi disse.
E la mela? vola forse libera per l'arie?
La tua franca man, dond'ella coglie?
E l'uom' che a quella il suo desir rivolge
da qual fonte "libera", il desir raccoglie?

Io non so, le dissi, cosa avvinga e cosa sciolga,
né in qual sorgente il cuor che cerca, amor raccolga.
Ma so che t'amo libertà, più d'ogni cosa t'amo,
e non m'importa né chi tu sia o da dove venga,
né se l 'amor convenga al cuor che cerca invano.
E se già ora non ti vedo, se la mia strada è ormai perduta,
perdutamente allor', poiché il mio cuor
null'altro può che amar, io t'amo.

giovedì 19 giugno 2014

luce fuori campo



Mentre osservo questa foto la mia attenzione cade su quel raggio di luce in alto a sinistra... luce dello stesso sole che affonda dietro l'albero e la nebbia, e che in un momento diverso ha voluto graffiare la stessa pellicola. per me qualcosa di magico!

mercoledì 18 giugno 2014

un giorno guardavo il cielo...



Se guarderai a lungo in un abisso,
anche l'abisso vorrà guardare in te.
Friedrich Nietzsche

venerdì 6 giugno 2014

delle rose e delle spine


A chi cerca il paradiso dico
ch'esso è un dono, e senza prezzo,
poiché ognuno che abbia cuore
nel suo cuor ne porta un pezzo.

A chi fugge dall'inferno dico,
e al vento affido il mio consiglio,
che "non amico avrai Virgilio,
amico, nella tana del coniglio".

A chi vaga in mezzo ai mondi,
gli alti cieli unendo ai bassifondi,
una lacrima e un sorriso dono infine,
messaggeri d'un inizio senza fine...

...dèi del regno delle rose e delle spine.


lunedì 2 giugno 2014

bum!


C'è chi lotta per un "futuro" 
presente, e col miraggio d'un 
domani lotterà per sempre.

C'è chi lotta per un "presente" 
futuro, e col timor di perder
l'uno per sempre lotterà sicuro.

C'è chi lotta per un "per sempre"
presente... bum!

martedì 27 maggio 2014

il grifone


Sono le nove e venti, oggi è il 31 maggio 2007.
Sono in ufficio.
Ho una maglia blu con un grifone cucito sul petto.
Ho le braccia conserte, mi guardo la maglia e mi sento bene.
No, non ho le braccia conserte; forse è così che mi vedo.
Sto scrivendo.
Ma poco fa avevo le braccia conserte, guardavo la mia maglia blu, il grifone cucito e, mi sentivo bene.
Ho tanti ricordi. 
Ho un senso d’impotenza quando penso ai miei ricordi.
Senso di colpa. 
Penso ad un mare ch’è troppo piccolo per contenere tutte le barche che ama cullare sopra di se. 
E queste affondano nel mare, e giunte al fondo affondano pure nella terra. 
Allora incrocio le braccia, abbasso lo sguardo e vedo la mia maglia blu, il grifone cucito e mi sento bene.
C’è un grifone sulla mia pancia.
Ha le piume dorate, gli artigli affilati e lo sguardo truce. 
Ogni volta che passa un collega lui lo guarda e ghigna, e mi pare che il suo cuore batta più forte quando alza gli occhi, mi guarda con affetto e ghigna più forte. 
Amico mio ridi che ti passa, mi dice.
Io l’accarezzo, gli stucco una penna e scrivo…

venerdì 23 maggio 2014

le due democrazie


Esistono due distinte e inconciliabili idee di democrazia. 
La prima è l'idea di chi crede che democrazia significhi votare, quindi esercitare in quel modo il sacro dono del libero arbitrio, al fine di scegliere chi deciderà cosa è meglio per tutti.
La seconda è l'idea di chi crede che l'unica possibile democrazia sia decidere tutti insieme che cosa è meglio per tutti, decidendo ognuno cosa è meglio per se stesso.
Per quanto evidente sia la differenza tra i due modi di concepire il principio democratico, credo che solo i secondi capiranno la differenza.

giovedì 15 maggio 2014

il destino dell'umanità


Fin quando un solo uom'
s'accosterà alle porte dell'inferno, 
non a una donna il paradiso 
empierà il cuor d'amore eterno.

Finchè una sola donna
serberà in cuor la via del paradiso,
non a un uom' potrà l'inferno
negar la spiaggia d'un sorriso.

lunedì 12 maggio 2014

il fiore di maggio


Un giorno incontrai un uomo, veniva da lontano,
aveva un cesto d'uova rotte, e un fiore in mano. 
Si fermò sulla mia strada scrutando la mia via,
mi parve aprir la bocca, ma il verbo volò via. 
Fu travolto da una folla di genti in processione,
e lui volle per un tratto 'contar la sua lezione.

"Informati diceva, e alle lusinghe non ceder passo,
tra i tanti prezzi, quelle son meno che il più basso. 
E se promesse, lazzi o vil’ minacce ti cercheran’ tosto
che sia una scelta il voto tuo, tu fa' piuttosto. 
Valuta i motti, e le proposte scruta attentamente,
ma non di meno valuta di quelle il proponente. 
E non credere con questo che un voto cambi il mondo,
prima che tu sia pur disposto, a cambiar nel tuo profondo. 
È sol’ "scegliendo tua" la strada, che la via tu troverai
per incontrar il mondo che in fondo al cuor tu costruirai. 
E non saran’ lamenti, finalmente, a vestirti se non vuoi,
né l'ombra d'un padrone, sarà il sol dei figli tuoi. 
Ma non scordare mai di chiederti alla fine
con quali fiori il mondo ornare,… e quali spine."

Purtroppo nessuno ascoltò quel saggio uomo
che travolto dalle genti, del suo cesto a loro fece omaggio,
portando triste il fiore a un altro e un altro maggio.

https://soundcloud.com/il-fiore-di-maggio

giovedì 10 aprile 2014

differenze e indifferenze


Nascerai ancora e ancora,
e quante altre volte ancor chissà.

Solo per capir la differenza
tra la differenza e l'indifferenza. 

Solo per carpir l'indifferenza
tra l'indifferenza e la differenza.

giovedì 20 marzo 2014

primavera


Mi parve di vedere la più dolce parola 
uscir dalle sue labbra,
mentre il vento graffiava il suo sorriso,
mentre il cielo la posava sulla sabbia.

Danza dolce primavera,
danza rondine giuliva,
fai del vento l'altalena
del tuo cuore di bambina.

Mi parve di sentire triste la luna 
urlare la sua rabbia,
mentre il tempo oscurava il suo bel  viso,
mentre il  cielo costruiva la sua gabbia.

Danza dolce primavera, 
danza rondine giuliva,
fai del tempo l'altalena
del tuo cuore di bambina.


https://soundcloud.com/primavera

sabato 8 marzo 2014

verrà il giorno


Nel suo cuore sconfinato, pur sapendo 
a quali nebbie volgesse il glauco sol
e a quali frutti quei germogli 
del più grigio e penitente dei color,

pur sapendo, lei t'accoglie.

Tu, che i giorni e le stagioni
come perle strette ai nodi d'un rosario
fra le dita conti al ritmo del suo cuor.

Tu, che nomi ad ogni cose appendi
come petali d'acciaio a un corollario
finché un fior non sembra un fior.

Pur sentendo, lei t'accoglie.

E verrà il giorno che avrai tutto,
che ad ogni perla un prima e un dopo
ugual tra le tue dita, come un fior 
che mai sbocciando cresce, sboccerà.

E sarà il giorno che una nebbia, 
d'una gabbia senza un dentro 
e senza un fuori, del cuor dei cuori,
all'orizzonte l'imago mostrerà.

Ma nel suo cuore sconfinato, pur vedendo 
lei t'accoglierà, 
e verrà il giorno... e non verrà.

https://soundcloud.com/verra-il-giorno 

martedì 4 marzo 2014

sul cuor della notte


Tu che stai sul cuor della notte
come l'infante alla dolce mammella,
cullato dall'ombre, sue palme gentili,
baciato dal vento, diletto alle stelle,
suo gelido canto, sue gelide ancelle.

Tu che il dente allo 'strello aguzzando
sui sogni mordace al tuo cuor fai diletto, 
che fra i mirti e le rose tu dell'occhio felin 
sei l'artiglio, che del lupo la lun' fai sospetto.

Or la nebbia t'avvolge,
fa più freddo alla notte il suo canto...

Tu, che ad ogni fior che il suo dono sollevi
dall'erta alle luci nascenti del ciel
o che omaggi con l'ultime l'alba d'oro d'un re, 
l'orizzonte concedi, e t'anneghi
nel nascente o cadente, ma eterno eclissar.

Tu, che cercando il cercar, d'ogni cosa 
il rimpianto t'assale, come l'onda 
d'un mar che non bagna, o la lingua 
d'un fuoco che brucia e calore non da.

Or la nebbia t'avvolge, 
fa più freddo alla notte il suo canto.
Or le rime disperde, come foglie nel vento.
Or ti stringe... 
Tu che stai sul cuor della notte.

lunedì 24 febbraio 2014

c'era una volta


C'era una volta un bambino.
Quel bambino sono io.
C'era una volta una favola.
Una come tante si, ma proprio quella.
C'era una volta un pomeriggio d'estate, 
e sui colli di roma tutti 
dormivan d'un sonno dorato.
Tutti tranne uno, era un bambino.
Quel bambino sono io.
Questa notte ho sognato, 
e ora ricordo... ora è notte!
Ma era un sogno...
non è notte ora, ora è giorno!
C'era una volta il giorno, 
e il giorno sono io.

martedì 18 febbraio 2014

Infiniti frammenti


In un posto non posto
dentro un tempo non tempo
arde un fuoco non fuoco
soffia un vento non vento. 

In quel posto io vado,
da quel tempo io vengo.

Che sia petalo o rosa,
che sia d'albero foglia
o di foglia e di vento
danza, canto o lamento,

in quel posto ogni cosa
trova il suo firmamento,
di quel tempo ogni cosa
è infinito frammento.

lunedì 17 febbraio 2014

parole


Le parole sono chiavi di carta. 
La verità è una porta di fuoco.
Ecco perché scrivo...
Ecco perché non scrivo...

giovedì 13 febbraio 2014

accorgersi


Un giorno mi sveglierò, 
e non avrò mai dormito.
Una notte mi addormenterò, 
e non avrò mai vegliato.

Fra la notte e il giorno io ricorderò, 
e non avrò mai dimenticato.
Fra il giorno e la notte dimenticherò, 
e mai avrò ricordato.

Tra i sogni e i non sogni, 
tra i ricordi e i non ricordi,
tra il tutto e il niente, 
il pieno e il vuoto,
il prima e il dopo... io mi perderò.

E come una goccia, 
in un mar che l'accoglie,
ritrova se stessa nell'altre 
e l'altre in se stessa... io mi troverò.

lunedì 10 febbraio 2014

la regola aurea


Se fuori guarderai, 
quel mondo dentro porterai 
che con gli occhi guardando tu vedrai. 

E sarai parte di quel mondo, 
e niente più.

Se dentro guarderai, 
quel mondo innanzi a te vedrai 
che dentro te guardando troverai.

E sarà il mondo parte del tuo mondo 
e niente più.

https://soundcloud.com/la-regola-aurea 

respirare...


La vita è una lunga apnea.
Non scordarti, ogni tanto, di respirare.

venerdì 7 febbraio 2014

orizzontidentro


Non esistono orizzonti nitidi e profondi,
ma nitidi e profondi colpi d'occhio.


giovedì 6 febbraio 2014

niente


Servi del potere,
schiavi e gladiatori d'ogni tempo,
angeli e chimere
e vespri condottieri...
tutti spiriti anelanti,
quali fulgidi navigli,
lenti, fieri e luccicanti,
sopra l'onda che vi stringe,
sotto il vento che vi spinge,
siete tigri e poi pantere,
siete il mare,
siete il canto che mi giunge,
siete il sole,
la sua lingua folgorante,
siete il mondo che cercaste,
quella preda che anelaste...
ancor v'attende.
Quel che è detto vi appartiene.
1995-2000

lunedì 3 febbraio 2014

perduti versi


Astro lucente
a te porgo il mio canto,
ch'è d'un verso perduto
un perduto rimpianto.

Regina dei venti
ei strappò dal mio cuore,
quei vaga con essi,
quei porta il mio amore.

Leggero e soave era
e fresco e veloce,
'l trovai sopra un prato
tra le rose e l'acacie.

Ei cantava una donna
e suoi seni e suoi baci,
poi stringeva il suo nome
tra le labbra voraci.

Sicch'io lo vedea
presto mio cuor lo volea,
ma ‘si leggero e veloce
tenerlo mia man non potea.

Astro lucente
tche sciogli ogni incanto, 
se quel verso tu trovi 
aggiungi un verso... al mio canto.
 (2000-2005)

l'epoca in cui viviamo


Ho capito, in che epoca viviamo...
Questa è l'epoca in cui ognuno, finalmente, si mostrerà per quello che è.


sabato 1 febbraio 2014

la mia stella


Io non nascerò più.
La mia stella è già stata un sol'
e una strofa ha rapito il mio cuor:
dove brilla il mio sol'?
dove regni fa il sol'!
dove re... do re mi fa sol'.

giovedì 30 gennaio 2014

la regola e le eccezioni


Ogni regola ha le sue eccezioni.
Poi, per carità, ci sono sempre le eccezioni...


venerdì 24 gennaio 2014

perdutamente


Io non credo 
che il rospo oropiumato
abbia zampe per saltare 
oltre lo stagno 
dei rimorsi e delle pene...

né che ad ogni guizzo 
in quello mare 
abbia mai più vicino 
il conforto d'una riva.

Non credo neppure 
che la farfalla occhipittata 
abbia ali per far 
del mare uno stagno,
né dello stagno un mare.

Tutto questo io non credo.
Ma profondamente 
e perdutamente... io vedo!

mercoledì 22 gennaio 2014

lunedì 20 gennaio 2014

la favola della Realtà ...fra Scienza e Fantasia


“Quando ormai la Scienza 
tutto il mondo ebbe compreso,
del mondo sulla sponda si fermò.

Fu Fantasia con la sua danza
a svelarle il suo sorriso,
e una lacrima il suo occhio distillò.”

  
Fantasia:   Ciao sorellina. Come te la passi?

Scienza:    Cosa vuoi? Che ci fai da queste parti?

Fantasia:   Son venuta a trovarti, sai che ogni tanto mi ricordo di te...

Scienza:    Questo non è posto per te!

Fantasia:   Ma io son la Fantasia, non ho un posto io, vado ovunque...

Scienza:    Non qui, qui o ci stai o non ci stai, non puoi mica passarci e andartene via quando ti pare e piace.

Fantasia:   E per quale motivo non potrei?

Scienza:    Perché questo è il regno della Realtà! 

Fantasia:   Ma ovunque è ovunque, e comprende anche il qui... e poi cosa ti dice che io e sua Realtà non possiamo andare d'accordo?

Scienza:    Qui le cose sono serie e coerenti, e tu non sei ne l'una ne l'altra.  

Fantasia:   Già, ma... eccomi qui! Qualcosa, sorella mia, dev'esserti sfuggita...

Scienza:    Avevo calcolato una probabilità, cosa credi? La scienza è una cosa seria.

Fantasia:   E quante probabilità ci sono che tu... abbia ragione?

Scienza:    Non è che io abbia o debba avere ragione, è il metodo che conta. E il mio metodo è coerente con la realtà, è provato dai fatti, il mio metodo è la ragione! 

Fantasia:   Sei proprio sicura che la Realtà la pensi come te? Visto che siamo qui, come dici tu, nel suo regno, perché non la chiamiamo? Realtà! Dove sei?

Scienza:    Ma cosa fai?! Chi chiami? Questo è il regno della Realtà, la Realtà è ovunque e tu sei solo un'illusa. T'illudi di avere un mondo tuo quando invece ti rifugi miseramente in una piccola nicchia della Realtà. Cosa credi, che la signora Realtà si presenti davanti a te a tuo piacere e comando? Non ti sei mai curata della Realtà delle cose e ora avresti l'ardire di chiamarla al tuo cospetto? Sei proprio una sciocca!

Fantasia:   Io l'ho solo chiamata. Se vuol venire viene, altrimenti no. Non vedo perché ti scaldi tanto. Realtà, se ci sei dacci una prova!

Scienza:    Non ho parole! Cosa ne sai tu delle prove?! Ma va bene, almeno forse inizierai a capire.

Fantasia:   Sua Realtà, reale regina del regno dei regni, se troppo impegnata non sei a reali amenità realizzar, io vorrei... io t'invoco!

Scienza:    Sacrilegio!

Realtà:      ...eccoci!

Scienza:    Sua maestà, quale onore! Le chiedo scusa a nome di mia sorella, lei... Ma quanti siete sua maestà?

Realtà:      Siamo una!

Scienza:    Sua maestà, cosa vuol dire "siamo" una? Non capisco...

Fantasia:   Sua Realtà vede, mia sorella è convinta che il mio mondo, reale non sia, ma che sia real l'illusione che reale esso sia...

Scienza:    Sua maestà, mi perdoni se oso domandarle, ma lei com'è, insomma che forma ha?

Realtà:      La forma che vedi, noi abbiamo...

Scienza:    Io la vedo maestà, ma mi pare che... che cambi, non capisco, la sua forma è confusa, se la guardo mi sfugge...tu sorella che vedi?

Fantasia:   Una pietra...

Scienza:    Una pietra? Davvero? E... che forma...

Fantasia:   La forma di una pietra sorella... ben piantata per terra.

Scienza:    Ma come... non capisco. Io, del suo regno so tutto, nulla mi sfugge, è la mia vita, la mia casa...

Fantasia:   ...il tuo regno....

Scienza:    Cosa dici sorella?! Questo è il regno della Realtà. È il suo regno, vero maestà?

Realtà:      ...il nostro regno...

Scienza:    Lo sapevo vedi? È il suo regno.

Fantasia:   Ogni regno è il suo regno...

Realtà:      ...ogni regno è il nostro regno.

Scienza:    Ma, cosa vuol dire? Allora anche il tuo sorella? E perché tu la vedi bene e io non... forse dovrei venire nel tuo regno per poterla vedere?

Fantasia:   Ma io non ho regno...

Scienza:    Ma come? E tutte le volte che... quando non ci sei, dove sei? Intendo dire realmente dove... Sua maestà! Dov'è? Dov'è sua maestà? 

Fantasia:   Non c'è.

Scienza:    Ma un'attimo fa era qui. Ora non c'è più...

Fantasia:   Non c'è mai stata sorella.

Scienza:    In che senso sorella? Era qui poco fa, l'hai chiamata tu... Sua maestà! ...non puoi richiamarla?

Fantasia:   Posso sorella ma, non sarebbe più la stessa cosa.

Scienza:    Cosa vuoi dire?

Fantasia:   È proprio così sorella mia, lei non c'è mai stata, mi spiace.

Scienza:    Impossibile... tutti i miei calcoli, tutto il mio lavoro, la mia dedizione, tutto per avere una certezza, un motivo... Che senso ha? Cos'è la mia vita?! Io... chi sono io?! ...Dove vado ora? Cosa faro?...

Fantasia:   Vieni qui sorella mia, abbracciami.

Scienza:    Ma perché sorella, perché tutto questo? Cosa è successo?...

Fantasia:   Ti ricordi quando eravamo bambine? Quando giocavamo felici, e stavamo sempre insieme? Ricordi quando ci divertivamo ad aprire e chiudere gli occhi, e io ti dicevo "ecco, ora vedi... una montagna incantata" e poi "ecco, ora vedi un ruscello fatato", "ecco... un magico bosco"...

Scienza:    Quanto tempo è passato! Eravamo proprio spensierate...

Fantasia:   Poi un giorno ti dissi: "ecco, ora vedi... una pietra!".

Scienza:    La vedo! È tornata! È lei vero? È la realtà?

Fantasia:   La vedi... Si.

Scienza:    Ma questo vuol dire che tu... Dimmi la verità, perché una pietra?

Fantasia:   ...giocavamo felici, ma un giorno io ti dissi "ecco, ora vedi... vedi che è tutto finto". Il tuo volto si rabbuiò, e tu iniziasti a piangere... Io provavo a consolarti, era un gioco, eravamo bambine, ma tu non la smettevi, ti disperavi... Il mio cuore era triste, non sapevo che fare. Fu allora che ebbi l'idea. Dovevo darti qualcosa di certo, qualcosa che ti tranquillizzasse... Di meglio non seppi immaginare che una pietra. Quella pietra divenne il tuo rifugio, la tua certezza, e piano piano la tua ossessione... Passavi tutto il tempo attorno a lei. La cosa mi struggeva, allora la feci crescere, divenne sempre più grande, decisi che avrei fatto in modo che intorno ad essa tu potessi perderti... Ma poi mi accorsi che non stavo facendo altro che ingannarmi. Volevo che neppure ai miei occhi quella pietra apparisse una pietra. Avrei voluto perdermi con te, piuttosto che accettare d'averti persa...

Scienza:    Sorella, posso farti una domanda?

Fantasia:   Si.

Scienza:    Tutta questa storia... è una tua creazione vero?

Fantasia:   ...si.

Scienza:    Quindi anche loro? Intendo quelli che ci guardano, che ci leggono, sono una tua creazione?

Fantasia:   Si.

Scienza:    Quindi il loro mondo...

Fantasia:   Si, il loro mondo è il tuo regno sorella, la tua pietra, la tua prigione, la mia tristezza...

Scienza:    Ma ora...? Intendo dire adesso...

Fantasia:   Ora è tutto diverso, tutto diverso sorellina...

Scienza:    Quindi tu pensi che potremmo...?

Fantasia:   Chiudi gli occhi anima mia... ecco, ora... vedi!



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