martedì 1 luglio 2014

ode alla libertà (versione ridotta)


Quando l'incontrai sulla perduta strada,
divinamente bella sopra una roccia stava.
Un'onda il cuor presto m'avvolse e strinse,
ed ogni forma amor, nell'occhio mio dipinse.
Mirando il suo ridente viso, e il ciel specchiando 
in sul suo bel sorriso, "Sei tu libera?" le chiesi.

Lei mi guardò, e fu come se m'empisse.
Libera è la goccia di restare in ciel? mi disse.
E la mela? vola forse libera per l'arie?
La tua franca man, dond'ella coglie?
E l'uom' che a quella il suo desir rivolge
da qual fonte "libera", il desir raccoglie?

Io non so, le dissi, cosa avvinga e cosa sciolga,
né in qual sorgente il cuor che cerca, amor raccolga.
Ma so che t'amo libertà, più d'ogni cosa t'amo,
e non m'importa né chi tu sia o da dove venga,
né se l 'amor convenga al cuor che cerca invano.
E se già ora non ti vedo, se la mia strada è ormai perduta,
perdutamente allor', poiché il mio cuor
null'altro può che amar, io t'amo.

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