sabato 29 settembre 2018

orizzonti del marketing


Un mondo che premia chi sa vendere è un mondo che, fondamentalmente, non sa scegliere.

domenica 23 settembre 2018

quando le madri divennero uteri, cosa divennero i padri?

Bambini prigionieri d'un "contratto", che per tutta la vita dovranno fare i conti con una promessa durata nove infiniti mesi nel grembo della madre, disattesa e disumanamente calpestata per una firma maldestra, sopra le clausole ritorsive d'un contratto e dietro il prezzo pattuito per il silenzio e la distanza...
Non si allontana un bambino dal seno della madre, è una legge di natura.
Se si vuole il bene di quel bambino si fa di tutto perché stia con lei, magari aiutando la madre a mantenerlo, se ci avanzano i soldi.
Questo farebbe un uomo degno d'essere un padre.
Non si compra il consenso ad un atto innaturale, nessuna legge può giustificarlo, e non vedo proprio come si possa accettare che certe cose divengano "contratto".
E invece lo vedo, tutto ciò si fa, sotto gli occhi vuoti dell'indifferenza e nella pia normalità di questa civilissima e grigissima società.

domenica 16 settembre 2018

la mente oltre i confini


Ci vuole una prova scientifica per dimostrare che... ci vuole una prova scientifica per dimostrare che... ci vuole una prova scientifica per dimostrare che... la mente non ha confini.
La mente non può avere confini poiché essa il meglio che sa fare è fabbricarne, ed è nell'illusione di varcarli che essa affonda sempre più, persa nel suo piccolo e agitato stagno.
Ma ciò non toglie che essa vada necessariamente "sconfinata", e questo infondo lei lo sa, e il saperlo la tormenta, come una voce che le giunge da lontano, un ricordo antico e perso che si mostra viè più chiaro quanto più s'oscura la sua vista.
Oltre i confini della mente iniziano i regni profondamente alti dell'anima e i vibranti e variopinti orizzonti dello spirito.
Per varcare i suoi confini allora, perché sia bella e viva e non si perda riavvolgendosi a se stessa in una stretta senza fine, essa dovrà smettere di vedersi come un punto d'arrivo e dovrà offrirsi invece come punto d'incontro.
Dovrà offrire la sua acqua alla terra, e nella terra accettare di morire e rinascere in foresta e lasciar che questa cresca libera, scaldata dal sole e carezzata dal vento, gioendo del giorno e dalla notte mai fuggendo e serbando in seno solo e sempre acceso un lumicino, ovvero il sogno, un gran bel giorno, di ridiventar "giardino".