martedì 14 novembre 2023

l'uomo non è l'Uomo

Mi capita spesso di sentire frasi del tipo "l'Uomo è la peggiore bestia del mondo!" oppure "l'Uomo è il virus del pianeta, se non ci fosse, la terra sarebbe un posto decisamente migliore"...
Non posso, allora, trattenere il mio pensiero dal lanciarsi irrequieto in cerca del "perduto osservatore".
Mi chiedo a chi, secondo l'opinione di chi assume certi pensieri, dovrebbe appartenere l'occhio, il punto di vista cristallino da cui emerge il giudizio che: "l'Uomo è brutto!".
E chi è che parla poi? non è forse l'Uomo?
Ma se l'Uomo dice a se stesso che esso stesso è brutto, nel mentre in cui formula ed esprime sinceramente tale pensiero, lo è davvero brutto?
Non è forse invece massimamente bello un essere cosciente nel mentre in cui s'accorge d'esser brutto?
Proprio in quanto esprime il giudizio sulla bruttura in cui si riconosce poiché non vede se stesso corrispondere all'idea di bellezza che cela in se, non entra egli in profonda contraddizione con se stesso? e così non mostra inevitabilmente il germe, la scintilla di quella bellezza che non riesce a riconoscere in se?
Se fosse veramente e irrimediabilmente brutto, potrebbe mai l'uomo accorgersi d'essere brutto?
L'uomo può essere brutto, si, non vi sono dubbi, ma sicuramente non lo è quando s'accorge d'esserlo ed "accorgendosi" mostra d'essere qualcosa di più.
Purché sia sincero con se stesso però, e non sia invece, il suo, un pensiero indotto, una filastrocca appresa e ripetuta, l'espressione di un condizionamento veicolato ad arte per innestare "utili" sensi di colpa ovvero comportamenti pigri, lascivi e nichilisti che allontanano invece, piuttosto che avvicinare, l'uomo dall'Uomo.
In tal caso si, quando ripete frasi e comandi pigramente assimilati senza percepirne la profonda contraddizione, formulando giudizi che non ha maturato interiormente ma che percorrono, padroni incontrastati, la sua pigra mente, allora si che l'uomo è brutto.
Ma, come il seme non è il fiore, come la nuvola non è la pioggia, come l'arco teso non è il bersaglio colto, così l'uomo non è l'Uomo.

  Leonardo da Vinci, Uomo vitruviano, 1492 circa, Venezia, Gallerie dell'Accademia

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