martedì 27 maggio 2014

il grifone


Sono le nove e venti, oggi è il 31 maggio 2007.
Sono in ufficio.
Ho una maglia blu con un grifone cucito sul petto.
Ho le braccia conserte, mi guardo la maglia e mi sento bene.
No, non ho le braccia conserte; forse è così che mi vedo.
Sto scrivendo.
Ma poco fa avevo le braccia conserte, guardavo la mia maglia blu, il grifone cucito e, mi sentivo bene.
Ho tanti ricordi. 
Ho un senso d’impotenza quando penso ai miei ricordi.
Senso di colpa. 
Penso ad un mare ch’è troppo piccolo per contenere tutte le barche che ama cullare sopra di se. 
E queste affondano nel mare, e giunte al fondo affondano pure nella terra. 
Allora incrocio le braccia, abbasso lo sguardo e vedo la mia maglia blu, il grifone cucito e mi sento bene.
C’è un grifone sulla mia pancia.
Ha le piume dorate, gli artigli affilati e lo sguardo truce. 
Ogni volta che passa un collega lui lo guarda e ghigna, e mi pare che il suo cuore batta più forte quando alza gli occhi, mi guarda con affetto e ghigna più forte. 
Amico mio ridi che ti passa, mi dice.
Io l’accarezzo, gli stucco una penna e scrivo…

venerdì 23 maggio 2014

le due democrazie


Esistono due distinte e inconciliabili idee di democrazia. 
La prima è l'idea di chi crede che democrazia significhi votare, quindi esercitare in quel modo il sacro dono del libero arbitrio, al fine di scegliere chi deciderà cosa è meglio per tutti.
La seconda è l'idea di chi crede che l'unica possibile democrazia sia decidere tutti insieme che cosa è meglio per tutti, decidendo ognuno cosa è meglio per se stesso.
Per quanto evidente sia la differenza tra i due modi di concepire il principio democratico, credo che solo i secondi capiranno la differenza.

giovedì 15 maggio 2014

il destino dell'umanità


Fin quando un solo uom'
s'accosterà alle porte dell'inferno, 
non a una donna il paradiso 
empierà il cuor d'amore eterno.

Finchè una sola donna
serberà in cuor la via del paradiso,
non a un uom' potrà l'inferno
negar la spiaggia d'un sorriso.

lunedì 12 maggio 2014

il fiore di maggio


Un giorno incontrai un uomo, veniva da lontano,
aveva un cesto d'uova rotte, e un fiore in mano. 
Si fermò sulla mia strada scrutando la mia via,
mi parve aprir la bocca, ma il verbo volò via. 
Fu travolto da una folla di genti in processione,
e lui volle per un tratto 'contar la sua lezione.

"Informati diceva, e alle lusinghe non ceder passo,
tra i tanti prezzi, quelle son meno che il più basso. 
E se promesse, lazzi o vil’ minacce ti cercheran’ tosto
che sia una scelta il voto tuo, tu fa' piuttosto. 
Valuta i motti, e le proposte scruta attentamente,
ma non di meno valuta di quelle il proponente. 
E non credere con questo che un voto cambi il mondo,
prima che tu sia pur disposto, a cambiar nel tuo profondo. 
È sol’ "scegliendo tua" la strada, che la via tu troverai
per incontrar il mondo che in fondo al cuor tu costruirai. 
E non saran’ lamenti, finalmente, a vestirti se non vuoi,
né l'ombra d'un padrone, sarà il sol dei figli tuoi. 
Ma non scordare mai di chiederti alla fine
con quali fiori il mondo ornare,… e quali spine."

Purtroppo nessuno ascoltò quel saggio uomo
che travolto dalle genti, del suo cesto a loro fece omaggio,
portando triste il fiore a un altro e un altro maggio.

https://soundcloud.com/il-fiore-di-maggio