domenica 24 gennaio 2021

Malacoda e i Vangeli di Gesù

Le magnifiche parole d'un maestro, più vive e più forti che mai, scuotono financo i millenari pilastri che sorreggono l'antro oscuro e dannato.
Scricchiola, scosso da un improbabile palpito, anche il gelido ventricolo dei principi del male profondo.
E il tuo cuore, è ancora vivo il tuo cuore?

 

Testi di Antonio Bilo Canella e dai Vangeli canonici.
Corpo-Voce di Antonio Bilo Canella
https://www.youtube.com/watch?v=5ALbICJwu68

giovedì 21 gennaio 2021

i vestiti del male

Il male non si nasconde sempre sotto lo stesso vestito,
ma sotto ogni vestito cela sempre gli stessi tormenti.

mercoledì 13 gennaio 2021

gli ignobili fratelli

La bella Italia sta morendo.

Non più rosse, come i fiori estivi
dei dorati campi, le sue gote stanche
han già raccolto il bianco sale
dei suoi, mai più vermigli, specchi.

Ne' più azzurro ciel che in quegli amati,
nuvolando sogni, si rispecchi.

E i suoi ignobili fratelli,
mai che amor l'abbia colpiti
al core coi suoi cocenti stralli,
scaccian cani amici per sciacalli,
e ombre nere d'avvoltoi radunan,
per variopinti pappagalli.

Episodio delle Cinque Giornate in Piazza Sant'Alessandro - Carlo Stragliati - ritaglio

Episodio delle Cinque Giornate in Piazza Sant'Alessandro - Carlo Stragliati - ritaglio

domenica 10 gennaio 2021

non è la libertà

Quando cedi ad un ricatto per ottenere la libertà, quella che ottieni non è la libertà.

sabato 9 gennaio 2021

bambini "sovranisti"

Dio, per mezzo delle madri e dei padri, fa tutti i bambini "sovranisti", ovvero con una fiamma di giustizia nel cuore che infonde loro il coraggio di mettere in discussione "il sovrano", ovvero gli equilibri disarmonici in cui si è strutturato il mondo.

Il mondo, poi, spesso, soffia sul fuoco e se li porta via.

martedì 5 gennaio 2021

l'imbarazzo degli dei

Una delle cose che gli dei meno sopportano o che forse più li diverte, è vedere uomini scambiare atti idioti per atti di coraggio.

venerdì 1 gennaio 2021

al cuor di tutti i cuori

Cuore mio,

cuor di tutti i cuori,
poiché così ancor rinascesti
quand'io ti vidi e pronunciai
tra queste poche rime,
e il nome tuo comparve
come un fior di pace
tra le sorelle spine,

io ti ringrazio.

Poiché tu sbocci e risbocci
nel mio petto sempre,
generoso, vigile e paziente,
mentr'io mi perdo in mille strade,
spesso dimentico e distratto,
seguendo nuvole fugaci
e nulle al tatto,

io ti ringrazio.

Poiché tu batti piano
e forte, e m'assecondi sempre,
e sempre vivo e pronto,
ovunque il folle cerchio
volga di questo io distratto,
t'accordi dolce e silenzioso
ad ogni falso o vero passo,

io ti ringrazio.

Mio gran fedele servitore,
che d'umiltà sei tu maestro al punto
da scomparirmi silenzioso in petto;
senza giudizio, nessun lamento,
mentr'io dovrei chinarmi invece
e poner l'opre e l'armi tutte
al tuo divin cospetto,

io ti ringrazio.

Principe ramingo di tutti i giorni
e le stagioni, primo ritmo della vita,
sogno e canto d'immortal bellezza,
da questi campi che vorrebbero
elevarsi d'oro alla tua altezza
per darti tutto il poco gran
che gli è contezza,

te ne prego, cuore mio,

per un attimo infinito
che so mai dir come s'avvenga
che come un rosso vivo bacio
fra mille spighe d'oro mi sorprenda,
tu sboccia ancora,
incanta l'occhio che ti cerca,
scuoti forte di quest'uomo il petto

e se t'è stretto, se per i cieli e le stagioni
che in te rivendican l'immenso,
non restan spazio e tempo qui,
tu spicca un salto, distendi l'ali
e quale rondine sicura,
che sia il settembre a reclamarti,
o che s'appressi il maggio,

fatti coraggio e vola, e vola via.

 

Botticelli, Madonna della Melagrana