Non so perché ma sta sera il mio pensiero va a lui.
Ciao Philip!
Io t'immagino oltre questi grigi orizzonti,
nella timida aurora d'un antico presente.
E sento il fragore del rullo che scorre,
il nastro che trema al cospetto del segno
che avanza, e la lettera impassibile e fiera
che affonda impietosa e lo schiaccia...
E cercando una storia nell'assurdo che incalza
io m'accorgo che a ogn'ora il presente,
con eterna costanza, produce la stessa
impalpabile, sterile e inutil sostanza:
"che tutto normal sembra all'uomo che affonda,
se s'affonda in un mar che sul cuor non ha sponda".
E sui simboli tristi dei templi moderni,
e sui quadri mai sbiechi d'un mondo che gronda,
io sento il tuo cuore che affonda, proprio ora,
nei bagliori nascenti d'una timida aurora...
Nessun commento:
Posta un commento