venerdì 27 settembre 2013
lacrime
C'è un uomo dentro una grotta.
Un giorno l'uomo, attratto dalla morbida luce, decide di uscire,
ma la luce che in principio lo attraeva ora lo abbaglia.
La grotta si richiude dietro di lui.
L'uomo si accorge di ciò e una profonda tristezza lo assale.
Piange, e le sue lacrime sgorgano come sorgente alla luce del sole.
Cerca allora di aprire la grotta afferrando quelle lunghe ciglia,
ma la sua tristezza cresce e le ciglia, divenute il suo unico appiglio, lentamente lo abbandonano.
Cerca di aggrapparsi, ma la superficie liscia di quel mondo non lo aiuta,
e allora scivola, scivola...
Fin quando giunge ad una valle morbida,
l'abbraccia, e quella si apre dolcemente.
Quando è dentro scopre che è enorme, profonda.
Prima di esser inghiottito da quell'abisso sente il bisogno di urlare.
Il suo urlo riempie l'intera caverna e cresce, cresce...
Arrivano altri uomini come lui, e tanti, tanti ancora.
E il loro urlo diventa enorme, immenso, sconfinato.
Prima che scompaia nel tutto, l'occhio dell'uomo lentamente si riapre.
Una luce morbida lo attrae.
L'eco d'un silenzio assordante lo scuote.
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