
trovin voce i tuoi infiniti silenzi,
le tue lacrime sciolgan gli incanti
e siano i ricordi a cullarti,
e non siano i rimpianti.
Resta oggi, ti prego, al mio fianco
e ascolta quest'onda sincera che cresce
e ai tuoi piedi poi docile mesce
dei cuori dell'uomini il pianto.
Dei cuori degli uomini... sii 'l canto.
Questa poesia nasce così: volevo riscrivere a modo mio, restituendo con note e parole che sentivo a me vicine, il ritmo netto della preghiera del Padre Nostro (Matteo 6:9-13).
RispondiEliminaAll'inizio doveva intitolarsi "Madre Nostra"...
Solo alla fine mi son reso conto che a muoversi nelle mie parole era per l'ennesima volta la stupenda fanciulla che una conchiglia generosa donò alle spiagge di Botticelli.
Ringrazio ancora la sua musa per aver voluto "animare" le mie parole.