martedì 8 gennaio 2019

la nascita delle storie


Ogni storia nasce,
e come un sol che ancor non sboccia
ma intero il ciel già avvolge e abbraccia,
così al mio cuore ella s'affaccia.
Ogni volta nuova e affascinante,
d'ombre seducenti avvolta
e d'infinite luci adorna,
più ch'io vederla, lei mi contorna,
e mi carezza, m'ammansisce,
sicché ogni cura in me svanisce,
e quando ormai son suo,
'siccome un bimbo è suo
nel ventre amato che l'accoglie,
in un baglior che non da scampo,
mestamente, lei si scioglie.

Con gli occhi fissi oltre i confini
del ciel che più arrovella e più scolora,
finché ne ho cuor la guardo ancora,
svanir come la luce d'una stella
tra le pieghe commoventi dell'aurora.

È tutto così chiar, mi dico,
che da veder non v'è più niente...

...ed a quel niente allora mi rivolgo
che mille e mille storie in seno accoglie,
e ad ogni cuor, come una coppa
generosa e traboccante,
orgoglioso le rivolge tutte quante.

Tu, che il giorno oror riempi
coi tuoi raggi innamorati,
quando sei qui col tuo splendor lucente
io vedo niente, e dai miei occhi
lagrimare allor sento il presente,
ed ogni lacrima è una storia
tra le mille e mille ch'io rammento,
sbocciate in cielo come fiori
nei campi bui del firmamento,
fioriti campi di speranze
che poi si sciolgono in sgomento.

E quel sei tu, che imperi in cielo,
bruciando storie nel meriggio pieno
e sciogliendo sogni come fiocchi d'acqua
che del mare al fin tornano in seno.
Ma se ogni sogno in te ha viva sorgente,
e scoglio immoto in cui cozzar
scoppiando in cielo con fragor ruggente,
pur tu sei un sogno, e non di meno.

Il sognator si perde a questo punto,
cercando il filo d'una storia
che d'ogni storia sveli forma e senso,
come una porta oscura e misteriosa
sugli orizzonti chiari dell'immenso.

Sciolte dai raggi d'un amor struggente
poche parole ancora, che seducan tutto
pur corteggiando niente...

Dal mar dei sogni e delle storie tutte,
vedo un delfino rituffarsi in cielo.
Gocce di mare sulle pinne, sento,
che scendon giù prima del tempo,
mentre io salgo e salgo in sulle stelle,
coi raggi d'oro dell'immenso
che m'accarezzano la pelle,
con l'aria fresca nei polmoni pieni,
sentendo l'onda dei due mondi
che ricolma il vuoto, che rinsalda il tutto
e bacia ancora e ancora il niente.

Tornerò in mare, come ho sempre fatto,
schiumando in mille e mille frange,
mentre il sognator dolce sorride,
e sorridendo ancora piange.

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