lunedì 22 aprile 2013

un gioco per un gioco


“Il vento porta il vento,
il mare porta il mare,
un gioco per un gioco”.

Ancora senti quella voce.

Nulla è sfuggito 
alla tua attenzione
e mentre la strada corre veloce, 
sotto il tuo cielo 
nulla ti sembra cambiato.

Mille sguardi 
sotto le stesse ciglia,
mille universi 
sotto la stessa incrinatura.

Tutto nasce dallo stesso grembo
e tutto è il grembo.

Se per un attimo 
sarai quello che vedi,
se per un attimo 
sarai quello che senti,
vedrai i mille volti dello stesso dio
frantumarsi nella sua
immutabile normalità,
e sarà tua la voce dell'io 
che non è figlio e non è padre.

Ripeterai in silenzio:

“Il vento porta il vento,
il mare porta il mare,
un gioco per un gioco”...

...e nulla ti sembrerà cambiato.
1990-1995

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