lunedì 18 maggio 2015

i sogni d'una trota


Se per una volta smettessimo di sognar
d'esser uomini pensanti ed evoluti
e ci calassim nell'idea d'esser sol comuni trote,
i flutti impervi dei torrenti affronterem senza timore
e ad ogni gorgo chiederem sicuri e fieri: 

"Chi controlla il controllore?".

E per amor dell'acqua fresca ancora:
"Chi ha scelto chi controlla il controllore?"...

Giunti a un certo punto, dove la roccia parla e nasce l'acqua,
ci verrebbe naturale d'ascoltarla e ci direbbe:
"Brava tu, che non hai chiuso l'occhi bella. 

L'acqua scorre e tu l' sapevi bene,
ch'a seguirla cheta cheta andavi dritta all'aspro mare...
E or che tu qui m'hai trovata dimmi, che vuoi fare?
"

"Potrei... smetter di sognar, disse la trota,
d'esser l'acqua che trascina i vinti a foce...
O di sognare d'esser foce che disperde i flutti
e mesce e culla e inganna e annega tutti...
O d'esser roccia smetter potrei ancora
che gorgheggia freschi e saggi motti,
'si che un pesce che l'ascolti al fin s'accorga
d'esser roccia, fiume, foce e pesce ancora... e mare.
"

"Puoi tu sceglier di sognar, disse la roccia, o puoi restare."


https://soundcloud.com/i-sogni-duna-trota

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